martedì 28 febbraio 2012

Dead Man Walking


Apprendiamo oggi (28/02) che a Claudio Ranieri è stata accordata una sorta di fiducia a termine: in pratica se l’Inter non batte il Catania a S.Siro, il tecnico testaccino verrà esonerato. A parte che il Catania è in forma smagliante e sarà durissima contro di loro, a me è il discorso stesso di una permanenza legata alla spada di Damocle dell’esito di una partita a non convincere affatto. Ranieri è di fatto già esonerato, perché in una situazione del genere l’unica possibilità che avrebbe di continuare a rimanere sulla panchina dell’Inter almeno fino alla fine della stagione, sarebbe quella di infilare una serie di 6/7 vittorie consecutive come fece nel periodo a cavallo fra i due anni solari; pensare che l’Inter vista ultimamente sia in grado di compiere una sterzata simile, francamente è da fantacalcio o da mondo di Oz.

Ranieri non ha fallito solo per colpe sue, ne abbiamo convenuto un pò tutti quanti e a più riprese; però del suo ce ne ha messo eccome, perché quando non riesci a ridisegnare un modulo per inserirvi uno come Sneijder, che bene o male è l’unico giocatore rimasto all’Inter in grado di dare quel “qualcosa in più”, vuole dire che non sei in grado di reggere la panchina di una squadra che si propone certi traguardi, mica la provinciale che deve salvarsi. Lui stesso dichiarò che avrebbe puntato molto sull’olandese salvo poi tenerlo in panca o sostituirlo in più di un’occasione; non dandogli continuità è abbastanza prevedibile che in una situazione già difficile uno non riesca a prendere in mano il bandolo della matassa. La giustificazione è che non reggiamo lui più due punte: beh, certo, se alle spalle a fare da argine gli metti tre monumenti come Cambiasso, Zanetti e Stankovic (il termine è riferito alla loro mobilità, oltre che ai meriti sportivi), di punte non ne reggiamo nemmeno una.

Lasciando perdere il discorso di Guarìn, ennesimo mistero della nostra dirigenza, hai comunque in rosa Poli e Palombo che non sono certo due giocatori di prima fascia, ma che è gente che almeno ha un po’ più “benzina” dei tre citati sopra e forse anche un po’ più voglia di correre, di sbattersi e di “legnare” un pò. Non vuole essere un’accusa a tre splendidi giocatori che resteranno sempre nella nostra storia e nella nostra memoria e ai quali saremo eternamente grati per quello che hanno saputo fare e dare all’Inter, ma in questo momento non sono più in grado di reggere il numero di partite che gli fa giocare Ranieri e, soprattutto, non andrebbero mai schierati tutti e tre contemporaneamente nello stesso reparto; massimo ne potrebbe giocare uno, con Zanetti eventualmente dirottato sulla fascia. E’ gente che ha dato tutto sia dal punto di vista fisico che mentale e insistere su di loro in maniera così testarda dimostra a mio parere una certa perdita di senso della realtà.

Quando poi ogni partita schieri un modulo diverso con giocatori in ruoli diversi (Faraoni a Marsiglia esterno alto nel 4-2-3-1 è stato l’apice) per poi finire sempre col tirarli tutti indietro nella tua metà campo alla ricerca di limitare i danni che poi invece si materializzano inevitabilmente, anche questa è una chiara dimostrazione che hai perso il bandolo della matassa e non sai più che pesci pigliare; con l’aggravante che i giocatori ne escono frastornati e ti seguono sempre di meno, anche se a parole assicurano il contrario. E’ evidente a tutti che cambiare allenatore per la terza volta in un anno e per la quinta in due, quasi certamente non servirebbe a nulla se non a fare riempire pagine di giornali e di testate on-line che non vedono l’ora di esporre l’Inter al pubblico ludibrio; ma con un grado di certezza ancora più alto servirebbe ancora meno continuare a insistere su questo allenatore che è già di fatto delegittimato anche nei confronti dei giocatori stessi.

E’ triste ammetterlo ma serve la cosiddetta “scossa”, così come si applica il defibrillatore a un moribondo il cuore del quale si è arrestato già da un paio di minuti: è la mossa della disperazione, ma è l’unica da fare perché non ti resta altro e, in ogni caso, non c’è più niente da perdere. Non ditemi la faccia e la dignità perché quella quest’anno l’abbiamo già abbondantemente persa. Ci siamo abituati alla sconfitta, noi come i giocatori e tutto l’ambiente, e questa è la cosa peggiore che possa capitare a un gruppo di atleti. Il “sor Claudio” è giunto al capolinea, e prima se ne rende conto ciascuno dei protagonisti di questa vicenda e meglio sarà per tutti: dobbiamo raggranellare 6/7 miseri punti per evitare una situazione pazzesca e questo ritengo possa riuscire a farlo chiunque. Per avere anche una benché minima speranza di agguantare almeno un posto in Europa League, urge un cambio di rotta il più presto possibile. Anche se dovessimo “sfangarla” col Catania, i nodi si ripresenterebbero subito dopo puntualissimi a imbrigliare il pettine; quindi tanto vale “staccare la spina” il più presto possibile, per essere nella condizione quantomeno la meno peggiore possibile per cercare di arrivare nei quarti di Champions. Dopodichè arrivederci e grazie a tutti quanti.

Per due anni abbiamo ripetuto le stesse cose come in un assurdo e delirante copia-incolla e la cosa veramente inspiegabile è come gli unici a non rendersi conto a che cosa si stesse andando incontro erano proprio coloro che sono preposti e deputati a prendere le decisioni per quello che dovrebbe essere il bene della Società. Ci auguriamo, oltre a tutto quello che stiamo patendo, di non scoprire fra qualche tempo come ci fosse invece una ragione precisa, al momento tanto incomprensibile quanto inconfessabile, a determinare questa situazione che non avrebbe potuto prefigurare neanche il più abile dei romanzieri o il più incallito dei pessimisti.

Concludo con una breve nota sulle dichiarazioni di Buffon. Direi che, oltre a perdere un’ottima occasione per stare zitto, la cavolata più grossa è che è andato lui a dichiarare una cosa che nessuno gli aveva chiesto; inoltre è andato in palese contraddizione all’interno della dichiarazione stessa, perché ha voluto fare la figura dell’onesto a tutti i costi affermando che comunque non si è reso conto se il pallone fosse entrato o meno…ma per favore! Come fai a non renderti conto che il pallone è entrato in porta di un metro? Questo non vuol dire che istintivamente tu non debba provare comunque la parata questo nessuno te lo contesta. Quanto poi alla dichiarazione che anche se se ne fosse accorto non l’avrebbe mai fatto notare all’arbitro, è anche questa doppiamente inopportuna: primo perché sei il capitano della Nazionale e un giocatore di primo piano a livello mondiale, mica un Comotto qualsiasi (con tutto il rispetto), e secondo perché nessuno avrebbe preteso da lui una cosa del genere, non siamo mica né santi nè verginelle. Proprio per questo ancora più inutile e controproducente dichiararlo apertamente. Ne sarebbe uscito molto meglio per esempio dicendo: "Io faccio il portiere e devo provare a prenderle tutte anche quando sembrerebbe impossibile; dove era il pallone l’avete visto tutti. Però non potete chiedere a noi calciatori di autoarbitrarci le partite"; o qualcosa del genere. Invece Mr. Gigi non si è lasciato sfuggire l’occasione per ribadire che lui è una bandiera storica di una squadra dove "Vincere non è importante: è l’unica cosa che conta" e dove "Il fine giustifica i mezzi". Molto comodo e facile sbandierare la propria onestà per avere corretto la decisione arbitrale in occasione di un calcio d’angolo contro l’Udinese: "La mia onestà e correttezza valgono più di un calcio d’angolo" dichiarò allora il portierone nazionale. Di un calcio d’angolo sì, di un gol contro il Milan no: grazie per la precisazione Gigi, ma non ce n’era affatto bisogno; chi vi conosce bene non aveva certo alcun dubbio al riguardo.

Alex

2 commenti:

  1. Caro Alex, Ranieri se non salta adesso ho paura salti a breve. E non è che ho paura perchè credo sia il tecnico adatto a noi, ma semplicemente perchè non credo servirebbe a nulla se non a spendere altri soldi per mettere sotto contratto un altro allenatore, e visto che ci fanno un culo così con 'sto FPF.......in ogni caso a giugno spero che sappiano già cosa fare, ma ho una terribile paura che non sappiano bene cosa fare neppure loro!

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  2. Vedi Antonio, il problema è che si tratta di una schiettezza che nessuno gli aveva richiesto. Tutti sanno che è così, ma se a dichiararlo apertamente è il capitano della
    Nazionale e uno dei giocatori più noti che abbiamo, è inevitabile che la cosa crei qualche imbarazzo. Delle mutande o "non mutande" di Belèn francamente "nun me pò fregà de meno".

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