venerdì 31 agosto 2012

Calciomercato stop! Si riparte dall'Inter

La deadline imposta dal calciomercato è appena stata oltrepassata, e finalmente è arrivato il momento di concentrarsi solo sul calcio giocato dopo un'estate di rinnovamento, con cessioni, addii ed una complessiva riorganizzazione dell'intero parco giocatori uscito a pezzi da una delle peggiori annate della nostra storia recente. Per le ragioni più svariate noi di Inter Cafè abbiamo avuto serie difficoltà nel seguire passo passo questa evoluzione estiva, ma stiamo pian piano riemergendo dopo un silenzio figlio del periodo e del fatto che, non essendo dei professionisti, a volte impegni e vicende personali prendono il sopravvento su quella che è e resta una passione.

La nostra Società, a differenza delle ultime due stagioni, è stata piuttosto attiva sul mercato, sia sul fronte entrate sia su quello uscite: a mio personalissimo parere, non sempre nella maniera più opportuna, ma come dicevamo in un post pre-vacanziero, si imponevano interventi radicali da attuare in un arco di tempo relativamente breve. Questa operazione almeno è stata fatta, con sacrificati di lusso (Lucio, Julio, Pazzini, Maicon), con un paio di altri giocatori che avrebbero dovuto seguire la loro sorte e, chissà perché non è stato così (Chivu, Stankovic), con la permanenza di un paio di altri che mi piacerebbe qualcuno mi spiegasse cosa cavolo ci stanno a fare all'Inter (Jonathan, Alvarez), e con diversi nuovi arrivi che alla fine mi pare di poter azzardare di pronosticare dovrebbero consentirci quest'anno di lottare con discrete possibilità almeno per una posizione Champions.

Bene Handanovich, Silvestre, Palacio, Gargano e Coutinho, da verificare Pereira, assolutamente inspiegabile Mudingayi; questo in attesa della chiusura definitiva del mercato che potrebbe riservarci qualche altra novità, non tale comunque da spostare in maniera importante la valutazione generale formulata qui sopra. Per Cassano è un discorso tutto particolare: io personalmente è un'operazione che non avrei fatto, per tanti motivi, che vanno dalle perplessità sull’integrità fisica del barese all'estrema difficoltà di gestire un giocatore che ha finito per litigare e creare problemi praticamente dovunque.

Ma visto che nel calcio attuale comandano giocatori e procuratori e le Società sono di fatto loro ostaggi, Pazzini si è potuto permettere di rifiutare qualunque destinazione che non fosse Milan o Juve: a quel punto meglio rinforzare l’avversaria meno forte e prendere in cambio Cassano più 7,5 Mln, che andare a regalare il centravanti alla Juve in cambio (alla pari) di un giocatore chiaramente sul viale del tramonto. Da Cassano almeno qualche lampo di genio te lo puoi aspettare, da Quagliarella non credo proprio. L'errore fu prendere a suo tempo un giocatore che era assolutamente incompatibile con Milito e inutilizzabile in qualunque schema nel momento in cui fosse rientrato "El Principe": e gli errori si pagano, soprattutto quando ti chiami Inter. Adesso sta soprattutto a Fantantonio non rovinare tutto per l’ennesima volta nella sua carriera e capire che un giocatore può essere decisivo anche giocando 30 minuti a partita e 20/25 partite in un anno, anziché pretendere di partire titolare in tutte quante le gare, Europa League compresa.

Quello che fa ben sperare, al di là delle valutazioni sui singoli (sempre opinabili), è un progetto di gioco che non prevede uno schema assolutamente rigido ma variabile a seconda delle varie situazioni tattiche; inoltre questa variabilità non va a pregiudicare la consapevolezza del ruolo dei vari giocatori: l’impressione cioè è che quando un giocatore riceve il pallone sappia con una certa precisione quello che dovrà fare. Vista la giovanissima età del nostro allenatore, e considerato il relativo poco tempo di permanenza sulla panchina dell’Inter, direi che è un fattore affatto trascurabile, soprattutto alla luce di quello che ci siamo dovuti "sorbire" nel dopo-Mourinho. C'è da perfezionare ancora qualche meccanismo in difesa, dove alcuni movimenti non sono ancora ben sincronizzati, ma nel complesso siamo messi abbastanza bene. Poi è chiaro che se a interpretare questi sistemi di gioco ti trovi giocatori come Mudingayi, Johnatan, Obi o Nagatomo (quattro nomi a caso) o gente che non ce la fa più fisicamente, i risultati non possono essere quelli del Barcellona.

"Strama" sembra comunque uno con le idee molto chiare e che si sa fare apprezzare e seguire dai giocatori anche più esperti e questa atmosfera di positività che si è venuta a creare può essere molto importante in un campionato che si preannuncia livellatissimo. Io non vedo la Juve così superiore come dicono in molti: è senz’altro la favorita, intendiamoci, ma il "problemino" di Conte e soprattutto la partecipazione alla Champions un qualche punticino probabilmente glielo eroderà e io sono curioso di vedere come reagisce quell’ambiente a due o tre partite negative di seguito, cosa che l’anno scorso non è successa mai. Subito dietro loro ci sono diverse squadre più o meno sullo stesso livello (Inter, Milan, Roma, e Napoli con Fiorentina, Lazio e Udinese immediatamente dietro); mantenersi sempre vicino alla vetta e disputare un campionato regolare incassando meno reti che nelle ultime due stagioni potrebbe portare soddisfazioni a tutt’oggi inimmaginabili, in caso di augurabile "defaillance" dei bianconeri. L’obiettivo della nostra squadra deve essere comunque quello di qualificarsi per la prossima Champions, in modo da poter continuare l’opera di rinnovamento ingaggiando giocatori con un profilo un po’ più alto di alcuni di quelli che sono arrivati quest’anno.

Chiudo con una riflessione su Conte: io francamente non ho il minimo elemento per giudicare con il margine minimo di errore se l'allenatore della Juve sia colpevole o meno e a che livello (a differenza degli elementi che aveva tutta Italia sei anni fa). Vorrei però fare rispettosamente notare tre cose.

La prima. Premesso che è evidente che la giustizia sportiva andrebbe in parte riformata (perché quella ordinaria forse no?), la prima è che queste indagini stanno andando avanti da un anno e mezzo e quindi non è del tutto vero che le cose sono state fatte in fretta e furia senza il dovuto approfondimento, anche se l’inevitabile accelerata si è verificata a campionato finito, per ovvie ragioni.

La seconda è: perché Conte, se si ritiene totalmente innocente come ha sbraitato in una discutibilissima conferenza stampa, ha chiesto il patteggiamento a inizio Luglio? Evidentemente, essendo il tecnico leccese ex-capitano della squadra allenata da Lippi e con Moggi come Direttore Generale, ha fatto proprie certe abitudini che all’ambiente bianconero non hanno portato risultati sempre positivi, tipo "sbandierarsi" totalmente innocenti per avere perpetrato errori e irregolarità in cui possono essere caduti anche altri; insomma, è sempre stato "uno di loro" e in questa occasione l’ha ribadito con forza.

La terza è: ma è mai possibile che i vari giudici siano tutti tifosi di altre squadre e complottino sempre contro la Juventus? Perché sono bravi quando assolvono Pepe e Bonucci e mascalzoni quando condannano Conte? E poi: quando Palazzi stese quella discutibile e soprattutto inutile relazione su Facchetti rappresenta l’oracolo in base alle parole del quale si richiese di revocare uno scudetto assegnato a un’altra società; ora che invece chiede una squalifica per l’attuale allenatore bianconero diventa un corrotto al soldo di Moratti & Co. ? Tanto, alla fine, secondo anche il loro avvocato Carobbio, in un modo o nell’altro è sempre colpa dell’Inter.

Direi che un po’ di coerenza in più non guasterebbe e che continuando da anni a delegittimare gli organi di giustizia sportiva ritenendo spazzatura le loro sentenze e fottendosene bellamente della clausola compromissoria che imporrebbe di accettare regole e decisioni di una Federazione all’interno della quale svolgi la tua attività…..beh; non è che ti aiuti molto, diciamo. Qualcuno potrà obiettare che se fosse così non si tratterebbe dell’esempio più alto possibile di giustizia, ma sappiamo tutti come vanno le cose a questo modo ed è inutile far finta di non saperlo e patetico cercare di prenderci in giro.

Alex
giovedì 30 agosto 2012

Inter-Vaslui 2-2: la mossa del giaguaro Guarin salva tutto

Guaro-Guarin: ha cambiato la partita con il Vaslui
CHI VA SU: In una partita rocambolesca e che s'era messa male, in realtà c'è più di un aspetto positivo. Partiamo dalla fine: Fredy Guarin. Il centrocampista entra nella ripresa e cambia il gioco con la sua grinta e la sua cattiveria agonistica. Non attacca il pallone, se lo mangia insieme all'avversario, consapevole che contro avevrsari più grandi e grossi l'unica cosa da fare, nel momento di difficoltà, è gonfiare il petto e sputare energia. Lui lo fa, ma non solo, perchè al 92° decide di poter anche fare gioire tutto San Siro trovando così il gol del definitivo 2-2. Un applauso anche a Coutinho, davvero impressionante per determinazione, concretezza (vedesi l'assist al gol di Palacio) e duttilità il suo match, iniziato dietro le punte, continuato a destra e conclusosi a sinistra con compiti da tutto fare di raccordo tra centrocampo ed attacco. Il Trenza Palacio merita un bravo di cuore, per le palle che s'è fatto in mezzo a quei muscolosi e nerboruti centrali difensivi del Vaslui. Lui non è una prima punta, ma lo diventa e la prima palla buona la trasforma in oro, rischiando anche il raddoppio. Infine bravi a Juan Jesus, Silvestre e Ranocchia, che sono stati efficaci sempre, tant'è che i due gol vengono da errori assolutamente non a loro attribuibili. Dunque chi è il migliore in campo? Beh, ovvio: il capitano Zanetti. 39 anni e non sentirli, a fine gara probabilmente va a fare jogging con Coutinho, giusto per umiliarlo un pò.
Non bene Belec: un suo errore regala il secondo gol al Vaslui
CHI VA GIU': Male male due su tutti, purtroppo: Samuel e Belec. The Wall non riesce proprio ad entrare in condizione e dopo la deludente partita di ritorno con l'Haijduk, stasera sfodera una prova altrettanto negativa, sbagliando un paio di interventi ben rimediati da Juan e Silvestre, ma errando poi un fuorigioco banale che lancia Antal a tu per tu con castellazzi, che lo abbatte senza se e senza ma. Giusto toglierlo a fine primo tempo e dare fiducia a Juan, che infatti pare molto più sicuro ed in condizione. Che sia finita anche l'era di Samuel? Belec è invece un'altra storia. E' giovane, era praticamente al debutto, in una sfida difficile e che scottava, ma l'errore in uscita non si può non notare, soprattutto perchè dopo l'1-1 regali il 2-1 agli avversari che può abbattere l'umore dei tuoi compagni. Diciamo che c'è tempo per migliorare, ma se torna handanovic è meglio.

Una piccola cosa in chiusura: JC ha dimostrato una volta di più di amare da vero tifoso i nostri colori. Ho letto molti che dicevano che, se avesse voluto, si sarebbe dimezzato lo stipendio e sarebbe restato. Può essere, ma la realtà è che, in questo caso, la società non s'è comportata molto bene con lui e quindi è ancora più da apprezzare la sua volontà di venire in quella che è stata la sua casa per sette stagioni a salutare tutti: noi, compagni e la storia che l'ha accolto a braccia aperta nei suoi annali. A presto JC!
TABELLINO

INTER-VASLUI 2-2
Inter (4-3-3): Castellazzi; Jonathan (37' st Ranocchia), Silvestre, Samuel (1' st Guarin), Juan Jesus; Zanetti, Cambiasso, Nagatomo; Cassano (34' Belec), Palacio, Coutinho. A disp.: Sneijder, Milito, Benassi, Livaja. All.: Stramaccioni
Vaslui (4-2-3-1): Straton; Celeban, Varela, Cordos, Salageanu; Caue (13' st Sanmartean), N'doye; Antal, Sanciu (34' st Buhaescu), Tukura; Sburlea. A disp.: Coman, Milanov, Costin, Charalombous, Varga. All.: Sumudica 
Arbitro: De Sousa
Marcatori: 35' rig. Stanciu (V), 31' st Palacio (I), 34' st Varela (V), 46' st Guarin (I)
Ammoniti: Guarin, Coutinho (I), Cordos, Salageanu, Antal (V)
Espulsi: Castellazzi (I)
Andrea
martedì 28 agosto 2012

Ciao Julio Cesar, Acchiappasogni gentiluomo. Il video d'addio di InterCafè

Julio Cesar ringrazia i tifosi nerazzurri con un cuore
Il portiere ricevette una palla sporca dal terzino, mentre l'attaccante avversario, come un toro infuriato alla vista del rosso, si lanciava proprio su di lui. Senza paura, il numero uno alzò la palla a scavalcare l'avversario, ad irridere il suo struggente ed irrazionale pressing, per poi controllare il pallone e girarlo al terzino opposto. "Ma che fa? E' matto questo!" affermò uno spettatore italiano al suo distinto vicino di posto, il quale, con un sorriso, rispose chiaro: "Già. E' per questo che diventerà un campione".
Era il 2004 e gli osservatori dell'Inter erano presenti ad una partita del Flamengo, dove a difesa della porta rossonera (strano il destino) c'era un numero uno dalla faccia quadrata, il fisico non proprio scultoreo classico dei portieri, ma una reattività e dei piedi fuori dal comune. Julio Cesar, quella sera, di fatto, divenne il nuovo portiere dell'Inter. Sappiamo tutti quale è stata la sua storia con i nostri colori sulle spalle ed è quasi inutile stare qui a ripercorrere le sue innumerevoli vittorie, i suoi quattordici trofei tinti di nerazzurro, i suoi rigori parati, le sue linguacce, le sue esultanze. Per noi è stato, è e sempre sarà solo e soltanto l'Acchiappasogni, colui che spegne i sogni altrui ed accende i nostri, con un semplice paio di guanti come fedele alleato. Non servono troppe parole, le sue continue dimostrazioni di affetto per noi suoi tifosi ci hanno riempito il cuore e la voce di incitamenti ed applausi. 
Uno dei messaggi ai tifosi di Susana Werner, la moglie di JC
Semplicemente, come ogni storia, anche quella di JC con l'Inter è giunta ora alla fine perchè è pronto ad approdare al QPR, dove spero per lui che possa trovare un tifo che lo ami almeno la metà di quanto lo ha amato il nostro, dove spero che possa togliersi ancora qualche soddisfazione. Eviterò accuratamente di commentare il modo in cui sta andando a terminare questa storia, perchè sporcherei con critiche un momento che non merita di essere sporcato. Oggi, su twitter, la moglie Susana ha riempito la sua bacheca di messaggi dedicati a noi, a chi, dopo di lei, ha forse amato più follemente suo marito Julio ed è questo l'addio che meglio rispecchia un rapposto incredibile e particolare che s'è instaurato tra noi e JC. Noi di InterCafè, nel nostro piccolo, abbiamo deciso di salutarlo attraverso un video, un video che ci accompagna, attraverso le immagini del passato, nel futuro, un futuro senza più l'Acchiappasogni. Ci abitueremo a non trovarti tra i nostri pali JC, ci abitueremo purtroppo, ma non ti dimenticheremo...


Grazie ed in bocca al lupo JC, portiere matto e galantuomo che in sette anni ci ha aiutato ad "acchiappare" i più bei sogni del calcio.

Andrea