mercoledì 25 settembre 2013

Prepariamoci al peggio

Io a Strama voglio bene e ci tengo a sottolinearlo. Si, davvero, credo sia giusto dirlo. Coda di paglia? Macché, semplice precisazione, perché so bene com'è il popolo nerazzurro e quanto labili siano i suoi sentimenti. A Strama voglio bene e faccio i complimenti per aver passato il master di Coverciano, proprio oggi, con il massimo dei voti. Ma non posso che dire anche, allo stesso tempo, che sono felice di non vederlo più sulla nostra panchina. E' simpatico, è una persona che all'Inter vuole bene nonostante il modo tragicomico in cui è stata gestita dalla dirigenza la sua cacciata e spero e credo che avrà un buon futuro da allenatore, ma non posso certo dire che il cambio Stramaccioni-Mazzarri, col senno di poi, mi abbia fatto schifo, anzi. Sarà questione di esperienza, sarà questione di carisma, sarà questione di culo, non lo so, ma dove Stramaccioni falliva ripetutamente il tecnico ex Napoli ha costruito invece la propria forza: difesa, autostima ed equilibrio tattico.

Perché scrivo tutto questo oggi, alla vigilia di una partita importante come quella di domani sera con la Fiorentina? Perché so già che alla prima difficoltà le vedove del passato recente salteranno fuori, mentre oggi si nascondo sul carro stracolmo di Mazzarri. So già che alla prima difficoltà, che può arrivare domani come tra uno, due, tre, quattro mesi (l'unica certezza è che arriverà, statene certi), il tifoso interista medio salterà fuori con la fatidica frase: "Che vi dicevo? Mica è colpa dell'allenatore eh, è colpa della rosa inadeguata e di una società imbarazzante" e scandendo queste nefaste parole col proprio ditino alzato e diretto verso tutti noi, salterà baldanzoso giù dal carro. Lo so già, è matematico, statistico, prevedibile come un acquazzone nelle Midlands. Ed io vi dico già oggi che al primo sentore di quella frase impugnerò tutte le possibili armi della mia retorica per distruggere verbalmente chi la dirà. L'allenatore non c'entra nulla? 'Sta cippa non c'entra! C'entra eccome l'allenatore! Se si vorrà dire che la rosa non è di primissimo livello lo si dica pure, lo diciamo da tempo tutti quanti, ma non iniziamo ad appigliarci all'ipocrisia di bassa lega che vuole gli allenatori inutili figure a bordo campo, perché noi ci abbiamo vinto un triplete grazie ad un signore in giacca e cravatta a bordo campo. 

Ripeto per l'ennesima volta: io a Stramaccioni voglio bene, ma rabbrividivo costantemente negli ultimi mesi quando leggevo le sue formazioni, quando in quella che molti scribacchini definivano 'fantasia tattica' io vedevo soltanto il caos più totale in cui ti trascina la paura. La paura di sbagliare, di deludere, di non mantenere le attese, di fallire. Purtroppo Strama c'è caduto in pieno, travolto dallo tsunami che, prima o poi, travolge ogni allenatore che si siede sulla nostra panchina, quello tsunami fatto di assenza societaria, mancanza di programmazione intrinseca e pressione esterna. Non ha retto e non poteva reggere, lo dimostra il fatto che il master a Coverciano l'ha preso oggi, non un anno e mezzo fa, ovvero quando, razionalmente, avrebbe dovuto prenderlo per poi sedersi sulla nostra panchina. Ecco, Mazzarri ha le potenzialità per resistere a questo tsunami, ha le doti e l'esperienza per farlo e lo dico oggi perché credo sia importante mettere dei paletti ben saldi nei giorni in cui tutto va bene, per prepararci ai giorni in cui, eventualmente, tutto può andare male. Le partite con la Fiorentina, lo scorso anno, furono il perfetto specchio dell'avventura di Strama in nerazzurro: a San Siro ci fu una squadra ordinata, equilibrata, coraggiosa e cinica, una squadra che volava sulle ali dell'entusiasmo e dell'estasi del proprio giovane allenatore; a Firenze, un girone e qualcosa come sei o sette schemi tattici dopo, crollammo deponendo le armi prima ancora di entrare in campo, non lotammo neanche per un minuto. Pochi mesi e tutto era cambiato, lo tsunami s'era oramai abbattutto.

Oggi, prima di un'altra sfida con la Viola, credo sia importante essere chiari: io, a questa Inter, credo, con tutti i suoi difetti e le sue imperfezioni. Ci credo. E lo dico e lo scrivo perché è importante prepararci anche al peggio, ovvero quando le vedove salteranno fuori, dimenticando forse la situazione che abbiamo vissuto meno di un anno fa. No, io a Strama voglio bene, ma mi fido di Mazzarri, del suo lavoro e delle sue certezze. E lo dico oggi, vittoria o sconfitta che sia domani sera. Prepariamoci al peggio, sperando che l'aver delle certezze ci salvi dallo tsunami.

Andrea

P.S. So benissimo che il mio pezzo sembra scritto da uno che sa già che domani sera usciremo sconfitti dall'incontro con la Fiorentina. Ebbene, non è così. Ma nasco interista, indi per cui pessimista e su questo non posso farci proprio niente.

1 commento:

  1. Nessun rancore verso Stramaccioni, che si è dovuto sobbarcare di responsabilità non solo sue ed è stato messo nelle peggiori condizioni per lavorare. La sua gestione è stata però drammatica, e coi numeri bisogna sempre fare i conti prima o poi: da gennaio in poi, per sua stessa ammissione successiva, ha perso la bussola ed è deragliato assieme a una squadra che forse non lo ha mai visto come un 'capobranco'.

    Un allenatore esperto, e navigato come Mazzarri ha già messo ordine, e adesso questa è una squadra vera. Che perderà le sue partite, attraverserà i suoi momenti no, ma difficilmente perderà le certezze acquisite in questi mesi. E' la migliore vittoria possibile, sperando che il mercato a gennaio possa donare qualcosa per competere sul lungo periodo..

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